Alzi la mano chi non abbia pronunciato, almeno una volta con assoluta fermezza, la temibile quanto catastrofica (e inverosimile) frase:
«“non mi innamorerò mai più” »
A niente valgono esempi di parenti, amici vicini e lontani, conoscenti che abbiano terminato matrimoni o convivenze e abbiano incontrato l’amore successivamente, abbiano creato famiglie moderne dove i figli di lui e di lei di precedenti relazioni, convivono più o meno spensieratamente alle cene di famiglia.
A noi non capiterà, ne siamo fermamente convinti.
Resteremo soli, compreremo un numero indefinito di animali da compagnia e finiremo a lanciare gatti, chiusi nella nostra folle solitudine, come la gattara dei Simpson.
Non siamo paghi neanche quando gli artefici della conclusione di una reazione siamo proprio noi: abbiamo trovato il coraggio di lasciare, ma non troveremo mai più nessuno che ci amerà come la persona che abbiamo appena rispedito al mittente.
Dimenticando il concetto che, decidendo di troncare, avevamo fatto nostro fino a qualche attimo prima:
l’amore di uno dei due non è sufficiente ad alimentare un sentimento (e, di conseguenza, a renderci felici).
Per fortuna la vita è sempre lì nell’angolino a scrutarci, infischiandosene delle nostre manie di controllo, pronta a sogghignare del nostro ridicolo senso limitato del tempo, a ridere del nostro essere categorici, pronta a sorprenderci proprio quando meno ce lo aspettiamo.
Questo non solo perché, con quasi sette miliardi di abitanti sul Pianeta, la statistica è dalla nostra parte, bensì perché, con l’amore, anche se spesso capita di confonderli, il dolore non ha niente a che fare.
Eppure, nonostante sembri quel consiglio della mamma che ci faceva innervosire, non importa quanto ci saremo affezionati a quello struggimento che in fondo pensiamo di meritarci, non importa quanto avremo sofferto, non importa quanto ci saremo abituati alla malinconia,
un giorno ci sveglieremo contando solo su noi stessi, pronti ad accogliere qualcuno che ameremo come non avevamo pensato possibile.
E sorrideremo insieme alla vita, ripensando a tutto quel dolore.